L’artista, nella sua lunga esperienza professionale ha avuto modo di frequentare sia in Italia sia all’estero, grandi maestri, che gli hanno permesso di perfezionare la sua arte.
Le sue opere hanno una personalità e uno stile inconfondibile, che prende ispirazione dalle correnti dei grandi pittori francesi della seconda metà dell’800 e dal Futurismo dei primi del ‘900.
Due grandi scuole a cui l’arte contemporanea spesso si rivolge.
Nel caso di Giovanni Crisostomo, si nota una fusione e un’evoluzione originale di questi due movimenti artistici, che gli permette di entrare in tematiche molto differenti tra loro. I suoi quadri ricordano le vetrate artistiche delle chiese, dove elementi di vario colore e forma si incontrano, per creare figure complesse, una specie di grande puzzle.
Il recupero del mito, operato da Giovanni Crisostomo nelle sue tele, è forse l’elemento che più sorprende e affascina nell’opera di questo artista. Ben lungi dal risolversi in uno sguardo puramente nostalgico verso il passato, le suggestioni quasi arcaiche che traspaiono dalle sue equilibrate e serene composizioni sono piuttosto simboli viventi e reali di un presente che dovrebbe già far parte della nostra vita quotidiana, se solo sapessimo viverla. In un certo senso, vi si può scorgere una polemica con la realtà che trova la sua soluzione nella creazione artistica quale metro delle aspirazioni di ogni essere umano. Tra le filigrane decorative di sapore orientale e i delicati toni luminosi che ne sottolineano il ritmo, si staccano, appena accennate con tratto elegante, proposte che vivono al confine fra realtà e fantasia; avvolti in un’aria di mistero e al contempo silenziosamente presenti, compaiono nudi dalle sagome musicali. Crisostomo attraverso un processo di sintesi, il cui punto di partenza è sempre la realtà, riesce a togliere agli episodi scelti come tema i particolari occasionali, trasformando un’immagine, una scena, magari vissuta comunemente, in un tema pittorico.
I temi dei suoi quadri non sono retorici, ma freschi: hanno tutta l’agilità della pittura moderna, sono scelti con attenta e concentrata cura, e in essi l’intera esistenza lascia un segno intimo.
Le immagini nella sua pittura, a volte figurative, a volte astratte, mirano all’armonia intesa nel senso matissiano del termine, cioè l’individuazione dell’essenza lirica, poetica dell’immagine, sì da rendere una forma che decori la vita.
Crisostomo ci racconta tutto con il colore, studiato con attenta sapienza: i suoi equilibri cromatici non sono tentativi, ma applicazioni di conoscenze. E i suoi rimandi culturali non sono di maniera, ma valori vissuti come vere conquiste nel percorso della storia della pittura, da cui non prescindere, espressi quindi con la convinzione della necessità di un rapporto equilibrato ed autonomo con la tradizione.
E così, la sua opera complessiva è tenuta insieme da un iter progettuale costante, che la porta al raggiungimento di valori pittorici che di volta in volta si chiariscono e si definiscono e ritornano sintetizzati nell’opera successiva in un processo di progressiva riduzione e sintesi.