Concerto Campestre, è un lavoro di Giovanni Crisostomo.

L’opera, seppur originale e dall’inconfondibile personalità, con le sue grandi dimensioni (160 * 160 cm) ci riporta ai temi dei maestri francesi della seconda metà dell’Ottocento, come Manet con la sua “Colazione sull’erba “, ma si ispira anche all’altrettanto famoso dipinto di Picasso” Le Dames d’Avignon “del 1907. Qui sembra di essere sull’isola di Lesbo, dozzine di corpi femminili si affollano in un gioioso incontro naturalistico. Il nudo non è mai volgare, sempre dipinto con tratti semplici e mai portato all’esasperazione. Nulla trascende nel volgare, anzi traspare in tutta la sua pienezza, un ambiente decisamente felice, rilassato. Nella sua lunga esperienza professionale, l’artista ha avuto modo di frequentare grandi maestri sia in Italia che all’estero, che gli hanno permesso di perfezionare la sua arte. Le sue opere hanno una personalità e uno stile inconfondibili. Il suo stile si ispira alle correnti dei grandi pittori francesi della seconda metà dell’Ottocento e al Futurismo del primo Novecento. Due grandi scuole a cui spesso si rivolge l’arte contemporanea. Nel caso di Giovanni Crisostomo c’è una fusione e un’evoluzione originale di questi due movimenti artistici, che gli consente di creare con uno stile inconfondibile e originale e allo stesso tempo di entrare in temi molto diversi. I suoi dipinti richiamano le vetrate artistiche delle chiese, dove elementi di vari colori e forme si incontrano per creare figure complesse, una sorta di grande puzzle.